Rivendicazione dei diritti: Rosa Parks e Martin Luther King

Era il 1865, negli Stati Uniti d'America nasceva il ku-klux-klan, una organizzazione che si prefiggeva lo scopo di dichiarare la supremazia della razza bianca.
Non bastò l'Olocausto per far desistere questa organizzazione, infatti, i KKK operano ancora oggi.

Membro di un ku-klux-klan.

Negli anni '50 e '60 del XX secolo, uomini e donne di colore erano stufi di non essere considerati al pari dei bianchi. Vane furono le proteste, l'opinione pubblica era influenzata da gruppi razzisti come il ku-klux-klan e da leggi conservatrici, assecondate da politici che avevano il timore di perdere il proprio elettorato, ma tutto cambiò grazie ad una donna: Rosa Parks.

Martin Luther King insieme a Rosa Parks

Il 1º dicembre del 1955 una donna di colore, appartentente all'Associazione nazionale per la promozione delle persone di colore (NAACP), si rifiutò di cedere il proprio posto dell'autobus ad un bianco.
Il suo arresto, scatenò la protesta degli afroamericani, che fu in seguito sedata con la forza.

La comunità ripose la sua fiducia nell giovane reverendo Martin Luther King, il quale rifacendosi alla non violenza professata da Gandhi, propose di boicottare tutti gli autobus.
Fu così che per tutto il 1955, nessun afroamericano utilizzò i pullman di linea, organizzandosi in modo autonomo.

Il 13 novembre del 1956, la Corte Suprema degli Stati Uniti dichiarò illegittima la segregazione razziale sui mezzi di trasporto ed il 20 novembre, dopo 382 giorni di boicottaggio, Martin Luther King fu il primo afroamericano a salire su un autobus di linea senza dover occupare i posti nelle ultime file.

La protesta per la rivendicazione dei diritti è durata diversi anni e vide anche l'assassinio del 1968, di Martin Luther King, la guida del movimento.
É importante ricordare il discorso conosciuto come "I have a dream", pronunciato dallo stesso King il 28 agosto del 1963 davanti al Lincoln Memorial di Washington.